Saxofollia, un ensemble costantemente alla ricerca di un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione dove i componenti dimostrano di essere a loro agio nei vari linguaggi: dalla musica classica, alla musica contemporanea fino al jazz. I loro progetti, e tra questi l’ultimo disco “Portraits”, sono originali e curati con grande professionalità. Le loro performances sono spettacolari e capaci di trasmettere grande gioia e vitalità agli ascoltatori.
Federico Mondelci
Seguo sempre con grande interesse e curiosità le produzioni di questo gruppo ormai “storico” e ogni volta rimango impressionato per la grande qualità artistica. La versatilità dei Saxofollia è testimoniata dai tanti repertori eseguiti, sempre con classe ed entusiasmo contagioso.
Corrado Giuffredi
Saxofollia sorprende sempre. Non solo per le qualità sonore, ma per l’elettricità, la capacità di esplorare repertori differenti e la capacità di passare da uno stile all’altro con estrema facilità. Caratteristiche, queste, sempre sorprendenti.
Marco Pierobon
Capita, a volte, di imbattersi in produzioni discografiche di cui diventa difficile legittimare la presenza. Certamente non è il caso di “On the Reed” : progetto in cui gusto, garbo ed eleganza contraddistinguono le performance del Quartetto Saxofollia in un repertorio variegato e attraente, grazie anche al sapiente equilibrio di arrangiamenti che hanno il pregio di esaltare la bravura degli interpreti.
Roberto Cappello
A prima vista si potrebbe davvero pensare ad una follia, e forse di follia si tratta, ma piena di energia e di entusiasmo. Proprio questo carattere peculiare, che innerva le esecuzioni di “Like Strings”, viene a confortare l’ascoltatore. In un momento dove la godibilità dell’ascolto pare non essere più un elemento indispensabile, sentire un gruppo di musicisti così dinamici riconcilia con la musica.
Pierpaolo Maurizzi
Saxofollia affronta un repertorio variegato e popolare scelto con cura, ottimamente arrangiato e che conta su interpreti e solisti di qualità. Il loro disco “Portraits” seppure al tempo della pandemia, non può stare nel cassetto!
Paolo Fresu
Quattro musicisti con una straordinaria padronanza dello strumento, sono in grado di affrontare qualsiasi repertorio ai massimi livelli. A mio parere uno degli ensemble più interessanti che abbiamo in Italia.
Fabrizio Bosso
Il quartetto Saxofollia rappresenta un equilibrio perfetto tra scrittura, improvvisazione e interplay. Sempre sospeso tra un approccio squisitamente classico e uno intensamente jazzistico, Saxofollia riesce sempre a catturare l’ascoltatore con le sue molteplici qualità e grazie ad una grande preparazione individuale sempre al servizio del sound collettivo. Sicuramente uno dei migliori quartetti di sassofoni che mi sia capitato di ascoltare. Bravissimi!
Emanuele Cisi
PORTRAITS
Portraits, Ritratti, è il nuovo disco del Quartetto Saxofollia, in uscita a primavera 2021.
Nono disco della formazione, riassume gli anni di ricerca del quartetto intorno a sonorità, materiali e arrangiamenti nel tentativo di far coesistere la natura classica e cameristica del quartetto di saxofoni con l’anima jazz dello strumento.
Se è vero che il jazz è prima di tutto improvvisazione, è altrettanto vero che in esso troviamo bellissimi brani che, oltre ad essere pretesti per l’improvvisazione si configurano come pezzi autonomi: proprio da qui inizia il lavoro di Saxofollia.
I ritratti in questione sono omaggi a grandi musicisti. L’apertura del disco è una suite di 4 songs tratte dal repertorio di Cole Porter, arrangiate magistralmente da Roberto Sansuini che si avvicina a questi brani swing e latin come se si stesse rapportando alla musica di Bach o Mozart, intrecciando le voci, giocando sui contrappunti, sulle alternanze del solo e del tutti e mescolando le sonorità, arrivando ad ottenere da un lato la delicatezza di un quartetto d’archi e dall’altro l’impeto di una orchestra jazz.
Seguono “Sei variazioni sul tema di Goodbye Pork Pie Hat”, un brano originale di Sansuini. Qui, un genere tipico della musica classica come il “tema con variazioni”, viene applicato ad una composizione proveniente dal repertorio jazzistico tradizionale. La ballad che costituisce il tema è del compositore e contrabbassista Charles Mingus, scritta nel 1959, in occasione della morte del saxofonista Lester Young.
“Mr. J.C.” tributo a John Coltrane chiude il trittico Sansuiniano. Qui alcuni dei più celebri brani del jazzista sono stati ripensati per quartetto di saxofoni giocando su rielaborazioni ritmiche (Giant Steps), intrecci contrappuntistici (Like Sonny, Naima) e ri-armonizzazioni (Big Nick).
Il brano originale “Diffusion” di Gordon Goodwin celebra, in 4 movimenti, una piccola storia del saxofono che pare scritta su misura per Saxofollia. Ai primi due movimenti, allegro e waltz, omaggi alla musica minimale e al ‘900 francese, seguono uno swing ed un hip-hop chiaramente legati alla vita più moderna dello strumento.
In questa galleria di ritratti, come è nello stile di Saxofollia, non manca un omaggio alla canzone italiana: “E se domani”, reso celebre dall’interpretazione di Mina, viene rivisitato in una versione medium rock di Stefano Nanni.
Sempre sul confine tra musica classica e swing è l’originale “A Tale of Three Cityes (London, Paris, New York)” dove il compositore
Bill Holcombe mescola sapientemente materiale inedito con standard jazz e melodie tradizionali delle tre città. Il risultato è una suite giocosa e divertente che bene rispecchia lo spirito del quartetto.
Chi sono:
ID | Nome | Cognome | Ruolo |
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1 | Fabrizio | Benevelli | Sax soprano |
2 | Giovanni | Contri | Sax alto |
3 | Marco | Ferri | Sax tenore |
4 | Alessandro | Creola | Sax baritono |